Difficoltà: turistico

Passeggiata alla Barma di Ban

Dalla strada statale 26

MAPPA OSM: RAPIDA DINAMICA

MAPPA REFUGES.INFO: RAPIDA DINAMICA

MAPPA DI GOOGLE TRACCIA GPS (.GPX)

partenza: 350 m circa
arrivo: 360 m circa
dislivello in salita: 10 m circa

andata: 0h05
ritorno: 0h05
totale: 0h10

Segnavia: sì.

Tratti difficili: no.
Tratti esposti: no.
Ombra: no.

pericolo caduta massi: no.

Periodo consigliato:
tutto l’anno.

Da vedere:
la grande sala sotterranea.

Itinerari collegati:
Il Ponte acquedotto di Pondel,
La Barma dei partigiani del Rovet.

Accesso al punto di partenza:

Uscita autostradale: Pont-Saint-Martin
Distanza dal casello autostradale: 6.900 km
Avvicinamento in auto dal casello autostradale: 0h10'

Distanza progressiva Tempo Indicazioni Lunghezza tratto
- 0h10 Dall'uscita autostradale di Pont-Saint-Martin si segue la statale 26 in direzione Aosta, si superano gli abitati di Donnas e Bard e poco dopo la rotonda che dà accesso al comune di Hône, si accosta l'auto sulla destra vicino alla palina della sentieristica regionale che indica Barma di Ban. 6.900 km

Oppure

Uscita autostradale: Verrès
Distanza dal casello autostradale: 7.000 km
Avvicinamento in auto dal casello autostradale: 0h10'

Distanza progressiva Tempo Indicazioni Lunghezza tratto
- 0h10 Dall'uscita autostradale di Verrès si segue la statale 26 in direzione Torino. Poco dopo il cartello che indica l'uscita dal comune di Arnad e l'entrata in quello di Bard si accosta l'auto sulla sinistra vicino alla palina della sentieristica regionale che indica Barma di Ban. 7.000 km

Cartello della sentieristica per la Barma di Ban
Palina per la Barma di Ban

Entrata della Barma di Ban di Bard
Entrata della Barma di Ban

Introduzione

La Barma di Ban è un grande locale sotterraneo ricavato scavando sotto ad un masso che gli fa da tetto.

Questi ricoveri agricoli, le barme, sono molto diffusi in valle e sfruttano le cavità naturali che si trovano sotto le grandi rocce portate a valle dalle frane. A seconda della fascia climatica dove sono posti venivano destinati alla lavorazione della vigna, al deposito di foglie o fascine, al ricovero di ovini e caprini.

Per le sue dimensioni la Barma di Ban è senz'altro una delle più belle dell'intero territorio ragionale.

Descrizione

Seguendo le indicazioni della sentieristica regionale si percorrono le poche decine di metri che separano l'entrata della barma dalla strada statale passando tra i piccoli appezzamenti coltivati a vite.

Arrivati davanti all'arco a tutto sesto che dà accesso all'anticamera si nota sulla sinistra la piccola targa che segnala il sito e sopra di essa, leggermente spostata una feritoia.

Entrando si nota sulla destra, macchiata di blu, la vasca usata per la preparazione del “liquiddo”, la soluzione di solfato di rame che si utilizza nella coltivazione della vite, e alle sue spalle la cisterna per la raccolta e la conservazione dell'acqua.

Proseguendo oltre il muro intonacato si entra nel grande locale di circa cento metri quadrati.

Un tavolo e due panche permettono nelle giornate afose di godere di un po' di frescura, l'interno è illuminato da tre piccole finestre che non sono visibili dall'esterno. L'altezza media è di circa quattro metri, il pavimento in terra battuta si raccorda con alcuni piani inclinati all'enorme masso che fa da tetto.

Ingresso alla Barma di Ban di Bard
Ingresso alla parte interna

Interno della Barma di Ban di Bard
Interno della Barma di Ban

Curiosità

Nell'assedio al forte di Bard del 1800 da parte delle truppe di Napoleone la quasi totalità dell'armata di riserva passò a poche decine di metri dalla Barma di Ban.

Non potendo percorrere la strada che attraversa il borgo di Bard, difesa per ben 14 giorni dai cannoni del forte, la fanteria e la cavalleria percorsero il sentiero, oggi impraticabile, che si stacca dall'odierna statale 26 più o meno all'altezza di questo sito e porta al villaggio di Albard di Bard.

Da qui raggiunsero Donnas e continuarono l'avanzata verso Ivrea aggirando il forte. La resistenza eroica dei difensori di Bard permise però di bloccare la maggior parte dell'artiglieria napoleonica per ben due settimane.

L'imperatore si vendicò dell'onta subita inserendo nelle clausole di pace quella che prevedeva la completa demolizione della fortezza di cui oggi non resta traccia e che venne ricostruita dal 1830 al 1838.

Bibliografia:

Alfonso Bernardi, Le siège de Bard en 1800, 1989

Cartografia:

Istituto Geografico Centrale – Foglio 9 – Ivrea Biella – scala 1:50.000
Comunità Montana Monte Rosa – Carta dei sentieri – scala 1:50.000

PAGINA DEL 30.11.2007

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