Interno della chiesa di Chamois
Guardando dal fondovalle la ripidissima parete che sovrasta la stazione di partenza della funivia sembra impossibile che un sentiero arrivi fin lassù; eppure sino alla costruzione della funivia Buisson-Chamois la mulattiera delle Seingles era la principale via d'accesso a Chamois.
La mulattiera è larga mediamente un metro e congiunge i villaggi di Nuarsaz e La Ville; per limitare la pendenza si susseguono decine e decine di tornanti, a circa metà strada è stato costruito un oratorio dedicato alla Madonna dei Viaggiatori.
Salire a Chamois con le ciaspole è un'escursione da fare almeno una volta nella vita, scendere da Chamois con le ciaspole è un'esperienza imperdibile per i ciaspolatori pigri: non vi sono pericoli di valanga, la mulattiera è ampia, la pendenza dolce, il costo della funivia è irrisorio.
Consiglio ai ciaspolatori lenti di non scendere direttamente a La Ville dalla stazione d'arrivo della funiva ma di percorrere l'ampio semicerchio che porta l'altiporto di Chamois passando dal mulino costruito a fianco del Torrente Chamois.
Dal parcheggio della funivia Buisson Chamois si prende la cabina che in pochi minuti di salita estremamente suggestiva raggiunge uno dei più piccoli comuni della Valle d'Aosta.
Chamois dalla strada per l'altiporto
Strada per La Ville di Chamois
Non appena scesi dalla funivia è d'obbligo una visita alla bellissima chiesetta di Chamois dedicata a San Pantaleone. Da vedere: la meridiana disegnata sulla lato sinistro della chiesa e l'altare maggiore del 1600.
Proseguendo verso il municipio si trova sulla sinistra la ripida strada che porta al villaggio di Ville, se non si è di fretta consiglio di proseguire in piano seguendo le indicazioni per La Magdeleine e l'altiporto. Si lascia l'abitato di Corgnolaz e subito dopo il ponte sul torrente Chamois si trova sulla destra il vecchio mulino al cui interno sono ancora ben conservate due macine; una ad asse verticale ed una ad asse orizzontale.
Si prosegue lungo la strada passando a fianco della Cappella della Trinità poi si raggiunge lo chalet dell'Altiporto di Chamois, il primo aeroporto di montagna autorizzato in Italia. La pista aperta nel 1967 grazie all'interessamento del deputato valdostano Corrado Gex, un appassionato di volo, è coperta in inverno da un candido strato di neve e vi possono atterrare solo gli aerei provvisti di pattini. In estate la superficie erbosa falciata di fresco attira i turisti distratti ed è stato necessario apporre dei cartelli che invitano a lasciare libera la pista e a non utilizzarla come area il pic-nic.
Dopo la foto di rito davanti a questo curioso aeroporto si prosegue lungo la pista agricola che porta dolcemente al villaggio di Ville. Il nome del villaggio, “La Città”, sembrerebbe indicare che questo era anticamente il capoluogo del comune. Intorno agli edifici in pietra si notano delle grosse costruzioni fatte con tronchi di larice: i rascard. Erano i luoghi dove veniva conservato il fieno per l'inverno ed i cereali prima della battitura. A monte del sentiero, pressoché al centro dell'abitato, si intravede tra i muri in pietra una costruzione alta e stretta fatta di assi di larice annerite dal tempo. È un Grenier, il locale dove si conservavano fino a metà del 1900 le provviste per l'inverno ed i cereali dopo la battitura.
Grenier ristrutturato
(La Ville di Chamois)
Seguendo le indicazioni per Buisson si lasciano le ultime case, si scende lungo la mulattiera tagliando i pascoli che diventano sempre più ripidi mano a mano che ci si avvicina ai margini del solco vallivo. I muretti in pietra a secco sostengono dei fazzoletti di terra che si restringono gradatamente fino a ricordare delle cinture ovvero delle “Seingles”, un nome generico che con il tempo è diventato il nome proprio della mulattiera.
Proprio sull'orlo del barato è stato attrezzato un belvedere: alcune panchine in legno permettono un attimo di sosta ai piedi di una croce in legno. Poco più avanti inizia la parte più suggestiva della discesa: in pochissimo tempo si perdono circa 600 metri di quota.
A metà strada si incontrano i tre elementi che caratterizzano questa mulattiera: un'alta parete strapiombante che protegge la mulattiera dalla neve chiamata La Barma; la cappella dedicata alla Nostra Signora dei Viaggiatori e la spaccatura nella roccia larga pochi metri nella quale passa il sentiero: quasi un taglio netto fatto da un gigantesco coltello.
Poco più a valle si incontra un cartello un po' ridicolo che indica di proseguire verso il basso per raggiungere Antey: la cosa singolare è che tra Ville e Nuarsaz non vi sono deviazioni, incroci o tratti nei quali la mulattiera non sia perfettamente visibile.
Dopo aver raggiunto il fondo della vallata si passa sul largo ponte in legno gettato sul torrente Chamois e si entra nel villaggio di Nuarsaz. Sulla destra si trova subito un grande grenier splendidamente restaurato.
Nel mezzo di questo minuscolo gruppo di case è possibile riempire la borraccia alla fontana profittando degli ultimi attimi di quiete prima di ripercorrere la strada asfaltata che porta alla stazione di partenza della funivia.
Rascard ristrutturato
nel villaggio di Ville
La mulattiera Antey-Chamois è detta delle Seingles ovvero delle cinture, prende il nome dagli stretti terrazzamenti che la sovrastano e che erano un tempo coltivati a cereali. La macina che si trova ora all'interno del mulino venne trasportata lungo i tornati delle Seingles da otto uomini senza alcun aiuto meccanico o animale.
Chamois è uno dei comuni più piccoli della Valle d'Aosta: nel 2011 contava solo 94 residenti.
Arrivare a Buisson con i mezzi pubblici è una buona idea per chi deve spostarsi da solo. Con circa 30 euro di spesa si viaggia comodamente seduti qualche spanna più in alto degli automobilisti e si osservano panorami suggestivi senza l'ansia che procurano gli autovelox o i controlli alcolemici.
Sul sito della SAVDA è possibile consultare gli orari ed i prezzi di pullmann autostradali che partono da Milano e Novara verso la Valle d'Aosta: http://www.savda.it/it/orari.php
Con partenza da Milano alle 7:15 si arriva ad Antey Buisson 9:47. Se si desidera rientrare in giornata è possibile riprendere il bus ad Antey Buisson alle 17:48 ed arrivare a Milano alle 20:30, giusto in tempo per la cena.
Consiglio però di fermarsi almeno una notte a Chamois per provare la sensazione unica di riposare lontano dal rumore del traffico, magari in un vecchio fienile ristrutturato con cura e passione: http://www.rascard-dantan.com/
Grenier nel villaggio di Nuarsaz
Luca Zavatta, Le valli del Cervino, L’Escursionista Editore, Rimini 2005, pag. 138
Maria Cristina Ronc, La valle del Cervino, Torino 1990, pag. 160
L’Escursionista Editore – Carta dei sentieri 7 –
Valtournenche Monte Cervino Val d'Ayas ovest – scala 1:25.000
Istituto Geografico Centrale – Foglio 5 –
Cervino–Matterhorn e Monte Rosa – scala 1:50.000
Comunità Montana Monte Cervino – Foglio 2 media valle – scala 1:25.000
PAGINA DEL 31.12.2011
ULTIMO AGGIORNAMENTO 23.12.2013
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