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Distanza progressiva | Tempo | Indicazioni | Lunghezza tratto |
0 km | 0h00 | Dall’uscita autostradale di Châtillon Saint Vincent si gira a sinistra e seguendo le indicazioni per Cervinia si raggiunge la rotonda dove inizia la strada regionale per Breuil-Cervinia | 1.800 km |
1.800 km | 0h05' | Alla rotonda girare a destra seguendo le indicazioni per Breuil-Cervinia | 18.200 km circa |
20.000 km circa | 0h35' | Oltrepassare il campanile di Valtournenche poi girare a sinistra seguendo le indicazioni per Crépin | 0.200 km circa |
20.200 km circa | 0h35' | Si lascia l'auto nel parcheggio a sinistra, subito dopo il ponte | - |
Ferrata molto tecnica con tratti esposti e alcuni brevi strapiombi. Dopo quella di Grassoney Saint Jean è la più difficile della Valle d'Aosta.
Tutti i tratti caratteristici della ferrata sono stati battezzati e i nomi incisi su cartelli trilingui in patois, italiano e francese. Al termine della salita vi aspetta la scarica di adrenalina provocata dal passaggio sul ponte tibetano.
Si imbocca il sentiero numero 6 per la diga di Cignana che con alcuni tornanti prende rapidamente quota in mezzo al bosco, poi la pendenza diminuisce e con alcuni saliscendi si arriva di fronte all’abitato di Valtournenche.
Seguendo il sentiero ampio si attraversa un ponticello in legno e poco dopo si arriva nei pressi della palestra di roccia. Prima di raggiungerla si gira a destra, subito dopo un masso dove sono dipinti i numeri 14-15. Si sale lungo il sentierino ripido che attraversa la pietraia, si entra nell’ombra dei larici e si arriva all’attacco della ferrata.
Poiché questa ferrata non è alla portata di tutti i principianti è possibile testare le capacità tecniche dei debuttanti lungo il percorso di prova che in circa 10 minuti offre un assaggio delle difficoltà che si incontreranno lungo il percorso.
Dalla partenza della ferrata proseguire lungo il sentiero che sale sulla destra e continua quasi in piano tra gli alberi. Arrivati al bivio tralasciate il cavo metallico che sale sulla sinistra (rientro della ferrata) e continuate dritti tra l’erba fino ad arrivare allo strapiombo.
Dopo aver superato questo passaggio delicato non resta che risalire il pendio fino ad arrivare alla biforcazione della ferrata all’ombra dei larici. Qui si segue il cavo che scende dolcemente sulla sinistra tralasciando quello che sale (rientro della ferrata) e in pochi minuti si arriva nuovamente sul sentierino di accesso.
La ferrata inizia con un traverso verso sud, scende tre gradini poi continua verso sinistra fino all’altezza della palestra di roccia dove comincia a salire. Si supera un tratto delicato sotto il tetto cui segue un traverso aereo attrezzato con delle minuscole placche metalliche.
Al termine del traverso si esce su una bella placca dalla quale si comincia a vedere il lago di Maen, la si supera arrivando al belvedere e si prosegue per pochi metri su delle rocce rotte fino ad arrivare ad una placca molto coricata punteggiata da ciuffi d’erba.
Si prosegue lungo un traverso che porta ad un terrazzino panoramico, si supera un breve strapiombo per poi salire in mezzo ai ciuffi d’erba sulla destra fino ad arrivare alla base delle rocce lisciate dai ghiacciai.
Si sale dolcemente sulla sinistra tra le tracce lasciata dai camosci fino ad uscire su un ampio terrazzo erboso dal quale si vede il pianoro di Maen e sulla destra, in alto, i fabbricati della ex-stazione di pompaggio di Promoron che portavano l’acqua della centrale di Perrères alla diga di Cignana.
Ci si dirige poi verso nord fino ad arrivare ad un gruppo di piante che crescono a monte di un dosso roccioso oltre il quale appare il capoluogo di Valtournenche. Si scende dall’altra parte ai piedi del ponte tibetano e dopo uno strapiombo piuttosto delicato lungo un paio di metri si attraversa il vallone sui tre cavi d’acciaio.
Si supera una bellissima placca al termine della quale da un praticello verde si vede la sagoma inconfondibile del Cervino e si inizia la discesa. Per il rientro occorre seguire la traccia che si dirige in piano verso Nord, tralasciando quello che sale e porta sulla pista ciclabile che collega Perrères a Promoron.
Si ritrova quasi subito il cavo d’acciaio della ferrata e si inizia la discesa tra l’erba punteggiata da rari tratti di roccia un poco più impegnativi. Dopo un breve tratto di sentiero la ferrata riprende con un traverso quasi orizzontale che porta ad un gruppo di larici, qui l’itinerario si divide e occorre proseguire sulla destra, verso sud e in leggera pendenza, tralasciando il tratto che scende più ripido verso il fondovalle. Dopo un salto di roccia di un paio di metri si arriva al sentiero che in pochi minuti riporta alla partenza.
Luca Zavatta, Le valli del Cervino, L’Escursionista Editore, Rimini 2005
L’Escursionista Editore – Carta dei sentieri 7 Valtournenche Monte Cervino Val d'Ayas ovest – scala 1:25.000
Istituto Geografico Centrale – Foglio 5 Cervino–Matterhorn e Monte Rosa – scala 1:50000
Comunità Montana Monte Cervino – Foglio 1 Alta Valle – scala 1:25.000
PAGINA DEL 25.10.2007
Quest'opera di Gian Mario Navillod è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale.